Dove avrò sentito già questa affermazione «La scrittura è un muscolo»? Se te lo stai chiedendo davvero la risposta si trova qui: Scrivere per il web efficacemente.

Ma oggi voglio raccontarti da dove nasce questo mio modo di dire e per farlo devo andare indietro di qualche anno.

Torniamo alle medie

Fino alla terza media sono sempre stato uno dei più bravi della mia classe, me la giocavo con Rossana, una compagna molto brava e diligente che mi ha accompagnato dalla prima elementare fino alla quinta superiore.

Uno dei motivi per cui Rossana riusciva a bagnarmi il naso si trovava nei miei voti nei temi, un disastro.

Tendenzialmente io sapevo di cosa scrivere, anche con delle idee carine, ma non avevo la minima idea di come riportarle in modo perlomeno leggibile su un foglio.

Questo, e i voti derivanti da questo, mi hanno pian piano fatto disinnamorare della scrittura finché…

Passiamo alle superiori

Arrivato alle superiore la gara tra me è Rossana non c’è più stata, lei è rimasta brava e diligente, io sono diventato il classico adolescente rompiscatole che cercava di trovare una sua identità ficcandosi nei guai e lavorando poco.

In tutto questo marasma di ormoni, pseudo-protesta e svogliatezza restava un solo faro a illuminare fiocamente il mio futuro, il mio grande amore per la lettura e qui si è andato ad infilare il Prof. Umberto Fiori.

Amavo le sue lezioni e lui era sufficientemente “matto” da andare oltre il mio brutto atteggiamento e il mio non fare neanche un compito a casa, abbastanza serio da prendere sul serio la mia testolina adolescenziale e anche abbastanza rigido da rimandarmi a settembre in Italiano con l’8 nell’orale e il 5,5 nello scritto.

L’ho odiato… per più di un mese avrei voluto vederlo morto, ma morto male.

I miei genitori mi hanno massacrato di ripetizioni per tutta l’estate, anche ad agosto, malgrado fossimo andati al mare, riuscirono a trovare un professore che mi desse ripetizioni di italiano.

Epifania

Il prof, di cui purtroppo non ricordo il nome, fece ciò che nessuno aveva pensato prima, darmi un metodo per mettere in ordine i miei pensieri prima di scriverli. Perché io sapevo cosa volevo scrivere ma proprio ignoravo come farlo in una forma coerente e, magari, anche piacevole.

Beh, lui trovo il modo, il modo che ancora oggi utilizzo quando sono in crisi o afflitto dalla “sindrome della pagina bianca”.

Un’altra delle cose che mi insegnò fu che scrivendo tutti i giorni un po’, proprio come allenandosi per una maratona, scrivere diventa sempre più facile, sempre più naturale.

Le idee e le parole iniziano a funzionare in sincrono e a fluire dal cervello alle dita, o alla penna, con naturalezza e in scioltezza.

Da qui nacque la frase «La scrittura è un muscolo».

Il metodo

Ora so di rischiare di espormi al ridicolo, il metodo che imparai, e che ancora applico, non ha nulla di trascendentale o di geniale, è semplice e quasi banale e quindi mi scusino tutti quelli che hanno sistemi ben più raffinati.

Il sistema è basato sull’analisi logica.

Parti a scrivere solo periodi principali.

Tutto quello che ti viene in mente riguardo l’argomento di cui devi scrivere.

Non importa l’ordine, non importa lo stile, importa solo che siano tutti periodi principali.

Finito di scrivere tutto, ma proprio tutto, quello che ti viene in mente inizia a dare un ordine di importanza, le 5/10 cose più importanti resteranno in forma di periodo principale, le altre andranno a montarsi come coordinate o subordinate a queste sempre in ordine di importanza.

Quelle più lontane, con importanza bassa, resteranno fuori e saranno magari spunto per altri scritti.

Alla fine metti il tutto nell’ordine giusto, che quindi possa essere interessante e semplice da leggere, e il tuo scritto è pronto.

Tutto qui?

Assolutamente no, questo mi ha permesso di passare dal 5,5 al 6,5 nei temi delle superiori, per arrivare all’8 o al 10 ci sono tanti altri elementi che entrano in gioco.

C’è il ritmo interno delle cose che scrivi, e questo viene dato dalla punteggiatura e dalle parole che usi.

Hai presente quando ascolti un rapper, per esempio Eminem, i suoi testi hanno una ritmica unica, al di là della base musicale, potrebbe cantarli a cappella e avrebbero comunque un ritmo ben preciso.

Questo è uno dei “super poteri” nascosti delle parole, quindi non tutti i sinonimi vanno bene, io l’ho imparato scrivendo poesie, o almeno provandoci, il ritmo è nelle parole stesse basta cercarlo.

Oltre a questo c’è la proprietà di linguaggio e qui, devo dirlo, avevano ragione le nostre mamme quando ci dicevano «Leggere è importante, solo leggendo imparerai a scrivere».

All’epoca mi sembrava un controsenso, ora capisco che aveva ragione, così come aveva ragione a farmi prendere il dizionario e cercare la definizione di ogni parola di cui le chiedessi il significato.

E ci sono tanti altri fattori che entrano in gioco ogni volta che si prende in mano una penna ma la cosa importante che devi ricordarti sempre è una sola: «La scrittura è un muscolo».

Tu allenano e lui non ti tradirà nel momento in cui ne avrai bisogno.

Gualtiero Tronconi