Cosa significa “il successo sta nell’execution”? Significa che per avere successo nel mondo del business non è sufficiente avere buone strategie. Per avere successo bisogna essere in grado di applicare quelle buone strategie nella pratica quotidiana.

«Ci sono principalmente due cose su cui un leader può incidere nel momento in cui bisogna produrre risultati: la strategia (o piano) e l’abilità di conseguire tale strategia.

Fermatevi un attimo e fatevi questa domanda: con quale di queste due esigenze i leader fanno più fatica? Quella di creare una strategia, o di eseguire quella strategia?

Ogni volta che poniamo questa domanda ai leader di ogni parte del mondo, la loro immediata risposta è: “L’esecuzione!”.

Ora fatevi una seconda domanda: se avete un MBA o avete frequentato corsi di business adminastration, cosa avete studiato maggiormente, l’esecuzione o la strategia?

Quando rivolgiamo questa domanda ai leader, ancora una volta la risposta è immediata: “La strategia!”. Forse non soprende che l’area nella quale i leader faticano di più sia anche quella nella quale hanno ricevuto una formazione più limitata».

Inizia così “Le quattro discipline dell’execution“, libro molto interessante scritto a più mani da Chris McChesney, Sean Covey e Jim Huling.

Il libro, come scrivono gli stessi autori, «condensa le conoscenze più praticabili ed efficaci che abbiamo ricavato da tutte le nostre ricerche. In esso scoprirete un insieme di discipline che sono state adottate da migliaia di leader e centinai di migliaia di lavoratori di prima linea, consentendo loro di produrre risulati straordinari».

La vera sfida

Per chiarire quale sia la difficoltà più importante legata all’esecuzione delle strategie, gli autori partono dalla considerazione che l’esecuzione di molte strategie richiede un cambiamento comportamentale.

Non è sempre facile convincere le persone a fare qualcosa di diverso da quello che sono abituate a fare e, sempre a detta degli autori, questo dipende in gran parte dal primo grande nemico dell’esecuzione e del cambiamento: il vortice.

Il vortice non è altro che l’enorme quantità di attività quotidiane e l’altrettanto l’enorme quantitativo di energia necessaria a portarle aventi; sottrae la concentrazione necessaria per il cambiamento e il progresso.

Per parlartene riporto nuovamente le parole degli autori perché non saprei trovarne di migliori; il libro è scritto molto bene e in modo chiarissimo:

«Il vortice è urgente e agisce su di voi e su tutti coloro che lavorano per voi ogni minuto di ogni giorno. Gli obiettivi che avete stabilito per avanzare sono importanti, ma quando urgenza e importanza entrano in conflitto, vince sempre l’urgenza. Una volta che avete compreso questa lotta la vedrete combattersi ovunque, in ogni gruppo in cui si cerca di eseguire qualcosa di nuovo».

E proseguono:

«Non stiamo dicendo che il vortice sia cattivo. Non lo è. Mantiene viva la vostra organizzazione e non potete ignorarlo. Se ignorate l’urgente può uccidervi oggi. Ma è anche vero, però, che se ignorate l’importante, può uccidervi domani. In altre parole, se voi e il vostro gruppo agite solamente all’interno del vortice, non progredite – tutta la vostra energia è impiegata solo per cercare di restare in piedi nel vento. La sfida è eseguire i vostri più importanti obiettivi nel mezzo delle urgenze!»

Le 4 discipline dell’execution

La soluzione al vortice sono le 4 discipline dell’execution: regole per eseguire la strategia nel mezzo del vortice.

Le 4 Discipline sono frutto di un lungo lavoro di ricerca e sperimentazione:

  • gli autori esaminarono circa 13.000 persone appartenenti a 17 differenti gruppi industriali in diverse nazioni;
  • eseguirono valutazioni interne presso 500 aziende;
  • condussero sondaggi su quasi 300.000 leader e membri di gruppi;
  • si occuparono di oltre 1500 implementazioni delle 4 Discipline in aziende e organizzazioni.

Le caratteristiche delle 4 Discipline dell’Execution

Prima ancora di andare ad analizzare le 4 Discipline una dopo l’altra, vale la pensa di soffermarsi un istante su alcuni aspetti che gli autori sostengono essere di fondamentale importanza per comprenderle e utilizzarle al meglio:

  • le 4 Discipline dell’Execution sono apparentemente e ingannevolemtente semplici da comprendere. Questo potrebbe indurre qualcuno a darle quasi per scontante e a sottovalutarle. Tuttavia la loro applicazione richiede impegno importante e costante nel tempo:
  • sono un sistema operativo: il loro potere risiede nel modo in cui ognuna di esse opera insieme alle altre. Perciò vanno utilizzate insieme e nella corretta sequenza. Escluderne una significa comprometterne l’efficacia.
  • sono controintuitive e vedremo perché parlando in particolare della prima disciplina.

#1: Mettere a fuoco ciò che è di fondamentale importanza

La prima disciplina è particolarmente controintuitiva perché è comune pensare che più obiettivi ci poniamo e più progrediamo, ma le cose non sembrano stare proprio così.

Gli stessi autori scrivono: «In pratica, più cercate di fare, meno effettivamente ottenete. Da qualche parte lungo il percorso, la maggior parte dei leader se ne dimentica. Perché? Perché i leader brillanti e ambiziosi non vogliono fare di meno, vogliono fare di più, anche se hanno già imparato la lezione. Non trovate che sia davvero difficile dire no a una buona idea, e ancora di più a una grande idea? Ciononostatne, ci saranno sempre più buone idee di quante siate in grado di mettere in pratica. Ecco perché la vostra prima sfida consiste nel focalizzarvi su ciò che è di fondamentale importanza».

In buona sostanza, per ottenere di più bisogna focalizzarsi sul meno possibile, selezionando uno o al massimo due obiettivi estremamente importanti invece di cercare di migliorare tutto in una volta sola.

#2: Intervenire sulle misure lead

Non tutte le azioni che mettiamo in essere per raggiungere i nostri risultati sono ugualmente efficaci. Gli autori distinguono tra misure lag e misure lead (dette anche di tendenza futura):

  • misure lag: sono le misure che tengono traccia del risultato rispetto all’obiettivo di fondamentale importanza, come per esempio ricavo, profitto, quota di mercato, soddisfazione dei clienti. Sono le misure alle quali generalmente si presta più attenzione. Un esempio di misura lag potrebbe essere: «Diminuire il peso corporeo da 80 kg. a 72 Kg entro il 30 settembre»
  • misure lead: misurano le azioni più efficaci da compiere per raggiungere il proprio obiettivo. Per dirlo con altre parole, le misure lead sono i punti o gli elementi chiave su cui far leva per raggiungere l’obiettivo, i comportamenti o le azioni che conducono al successo delle misure lag. Un esempio di misura lead potrebbe essere: «Diminuire l’assunzione di calorie di “x” e aumentare il consumo di calorie di “y”.

Le caratteristiche delle misure lead

Una buona misura lead ha due caratteristiche:

  • ha valore previsionale rispetto all’obiettivo;
  • può essere influenzata da chi si è posto l’obiettivo.

Nell’esempio sopra riportato, la misura lag è rappresentata dai chili persi e le misure lead sono rappresentate da una specifica diminuzione delle calorie assunte e da uno specifico aumento delle calorie bruciate. Queste misure lead hanno valore predittivo, perché andranno a produrre effetti diretti sulle misure lag, e sono sotto il diretto controllo della persona che si è posta l’obiettivo.

Un altro aspetto importante da tenere presente relativamente alle misure lead è che queste vanno prese e verificate giornalmente o al massimo settimanalmente, così da poter mettere a punto una pianificazione “just in time” che consenta rapidi aggiustamenti.

Anche questo è un aspetto controintuitivo in quanto, di solito, una volta definito l’obiettivo di primaria importanza da conseguire, viene naturale creare un elenco dettagliato di tutti i compiti da svolgere per il conseguimento dello stesso.

Tuttavia, la creazione di piani troppo rigidi a lungo termine manca della flessibilità necessaria a scenari in continuo e rapido cambiamento.

#3: Tenere uno stimolante tabellone segnapunti

Se le misure lag e lead non sono fotografate da un “segnapunti” sempre ben visibile e costantemente aggiornato, tendono a scomparire nel vortice, e cioè nella costante distrazione delle attività quotidiane.

Per dirlo in modo ancora più semplice, le persone smettono di impegnarsi quando non sanno come stanno andando le cose, quando non conoscono “il punteggio”.

Perciò, la terza disciplina è la disciplina del coinvolgimento. A tal proposito, gli autori scrivono:

«Le persone giocano in modo diverso quando tengono un punteggio. Se non ci credete, guardate un gruppo di adolescenti giocare a pallacanestro e notate come cambia il gioco nel momento in cui si cominciano a tenere i punti. Eppure, la verità di quest’affermazione si rivela più chiaramente con una specificazione: le persone giocano in modo diverso quando loro stesse tengono un punteggio. Non siete voi che dovete tenere un punteggio per loro».

Le caratteristiche di un’efficace tabellone segnapunti

Per poter svolgere efficacemente il proprio ruolo, un tabellone segnapunti deve:

  • essere semplice;
  • potersi vedere facilmente;
  • mostrare le misure lead e lag;
  • far comprendere a colpo d’occhio se “si sta vincendo”.

#4: Fare ciclicamente il punto della situazione

La quarta disciplina consiste nel fare ciclicamente il punto della situazione attraverso incontri da tenersi regolarmente almeno una volta alla settimana.

Questi incontri dovrebbero avere una durata di non più di 20 o massimo 30 minuti e l’ideale sarebbe tenerli sempre nello stesso giorno e alla stessa ora.

Durante questi incontri i membri del gruppo si assumono, uno verso l’altro, la responsabilità di produrre risultati e si rendono reciprocamente conto dei risultati raggiunti.

È di fondamentale importanza che i membri del gruppo si assumano i propri impegni in prima persona.

Questo perché, coerentemente con i principi e le caratteristiche delle Organizzazioni Altamente Performanti e i principi della Nuova Leadership, quando le persone condividono le informazioni e il potere decisionale, tendono poi ad agire volontariamente ed efficacemente sulle decisioni che hanno contribuito a prendere.

Quest’ultima disciplina è dunque basata sul principio della responsabilità; se non ci si ritiene responsabili l’uno verso l’altro con costanza, l’obiettivo si disintegra nel vortice.

L’agenda di questi incontri deve essere la seguente:

  1. Rendiconto: riferire sugli impegni presi;
  2. Revisione del tabellone segnapunti: imparare dai successi e dai fallimenti;
  3. Pianificazione: sgombrare il cammino e assumere nuovi impegni.

Un altro aspetto importante da tenere in considerazione è di evitare a tutti i costi che il vortice entri in qualsiasi modo in questi incontri.

Perciò, se qualcuno dovesse sollevare argomenti non pertinenti all’agenda dell’incontro, piuttosto si fissa un altro incontro “ad hoc”.

Semplice non è facile

Le 4 Discipline dell’Execution sono così semplici da essere disarmanti! Viene quasi da pensare: «Tutto qui?».

Ma quello che a prima vista è semplice non è sempre necessariamente facile da realizzare.

Come azienda le stiamo mettendo alla prova e ci siamo immediatamente resi conto che è estremamente impegnativo mantenere le cose semplici.

Tuttavia ne vale la pena perché già in un lasso di tempo piuttosto breve abbiamo cominciato a vedere i primi risultati.

Il ritmo del lavoro è cambiato e lo stesso è cominciato ad accadere alle nostre misure lead e lag.