L’altro giorno parlavo con un amico, nonché cliente, rispetto alla strategia pubblicitaria di Accademia Italiana di PNL ed è spuntato spontaneo, nel discorso, il modo di dire “queste è una china pericolosa

Il mio amico, chiamiamolo per comodità Raffaele, vero “evangelizzatore” della nostra formazione, continuava a ripetermi: «Non capisco come sia possibile, con la qualità che erogate, che voi non abbiate aule da 500 persone a ogni Practitioner?!?».

Ora, mi rendo conto che questo incipit potrebbe sembrare un po’ spocchioso e autoreferenziale, ma presto uscirò da questa impasse, promesso.

Ma torniamo a quanto affermato da Raffaele.

Secondo lui sarebbe eticamente giustificabile promettere risultati impossibili, come altre aziende del settore fanno, pur di portare le persone ad acquistare della formazione ben fatta e che porta reali cambiamenti.

Il pensiero finale di Raffaele è stato: «Così lasci che cadano nella trappola di quelli che poi non gli danno nulla e gli spillano solo i soldi…»

Una motivazione che anche io ho usato parlando agli amici dentisti qualche tempo fa nell’articolo: “Offrire la cura migliore

Un tasto dolente

Raffaele, consapevolmente o meno, ha toccato un tasto dolente per chi vuole occuparsi di marketing in modo etico, o meglio corretto e onesto.

Io so che potrei utilizzare iperboli, proclamare successi, promettere miracoli e tanto, tanto altro ancora.

So che qualcuno ci “cascherebbe” e so anche che alla fine sarebbe probabilmente più o meno soddisfatto di quanto acquistato, anche se non corrispondente a quanto promesso.

Lo so perché lo vedo fare, perché lo vedo accadere.

Ma voglio farlo?

Quanto in là mi posso spingere nella comunicazione, nell’utilizzo della persuasione e di tecniche linguistiche e non solo per convincere le persone ad acquistare i miei prodotti o servizi?

Un dilemma etico (e pratico)

Io, e i clienti con cui collaboro, mi sono dato un limite.

Tutto ciò che è vero, che è successo, che posso provare va bene, il resto lo lasciamo ai venditori di fumo e di fuffa.

So che questo limiterà i miei risultati, nel breve termine, ma so anche che una politica diversa porterà una serie di problemi:

  • clienti insoddisfatti
  • poca fidelizzazione
  • referral negativi

Inoltre tutto questo può diventare l’inizio di una china pericolosa, quella di “spararle sempre più grosse” fino al punto di cadere nel ridicolo.

Quindi…

Raffaele, si contento di poter venire ai dei corsi con pochi partecipanti, dove possiamo prenderci cura di te e della tua formazione in maniera così attenta.

Noi continueremo a dire che tutti possono ottenere i risultati che meritano, senza ricette magiche ma con l’impegno.

Forse qualcuno preferirà scegliere altre strade, noi saremo sempre qua ad accogliere chi vorrà fare le cose per bene come noi.