Il guaio di non avere un obiettivo è che puoi passare la vita 
correndo su e giù per il campo senza mai segnare
Bill Copeland

Il metodo S.M.A.R.T. è un modello e un sistema per la definizione degli obiettivi.

Peter Druker, famoso economista noto nel mondo come “l’uomo che ha inventato il management”, nel 1954, con la sua opera “The Practice of Management”, introduce la filosofia di gestione aziendale MBO (Management by Objectives), dove evidenzia l’importanza del definire obiettivi per poter ottenere delle performance organizzative di alto profilo.

Nel 1968 il dott. Edwin Locke pubblicò un documento intitolato “Toward a Theory of Task Motivation and Incentives”.

In questo documento Locke stabilì che gli obiettivi definiti in modo appropriato si traducono in prestazioni organizzative superiori.

L’obiettivo S.M.A.R.T.

Il termine S.M.A.R.T. compare per la prima volta nel numero di novembre 1981 della “Management Review” di George T. Doran.

In questo articolo Doran riprese ed estese i concetti proposti da Locke, scrivendo:

C’è un modo S.M.A.R.T. per definire obiettivi nel management…

In questo lavoro, Doran riconobbe che le aziende devono porsi e raggiungere obiettivi, ma che questi spesso vengono posti in modo troppo poco chiaro per poter avere un impatto significativo.

Espose quindi i principi fondamentali degli obiettivi S.M.A.R.T.

Da allora, il professor Robert S. Rubin della Saint Louis University ha scritto sull’obiettivo S.M.A.R.T. in un articolo per The Society for Industrial and Organizational Psychology.

Cosa significa S.M.A.R.T.

S.M.A.R.T. è un acronimo in cui ogni lettera definisce una delle caratteristiche che l’obiettivo deve avere per poter essere facilmente trasformato nel risultato desiderato.

Questo acronimo, nel tempo, è arrivato a significare cose diverse per persone diverse, ma la versione più accreditata, è quella qui sotto riportata.

Secondo questo modello, per assicurarti che i tuoi obiettivi siano chiari e raggiungibili, dovrebbero essere:

  • Specific – Specifico
  • Measurable – Misurabile
  • Achievable – Realizzabile
  • Relevant – Rilevante
  • Time Bound – Scadenzato

Alcuni autori hanno ampliato il modello e relativo acronimo, per includere altri aspetti. Così, per alcuni, SMART è diventato SMARTER, e include Evaluated (Valutato) e Reviewed (Revisionato).

1. Specifico

L’obiettivo deve essere chiaro e specifico, ed altrimenti non sarai in grado di concentrare i tuoi sforzi o sentirti veramente motivato a raggiungerlo.

Affinché l’obiettivo sia chiaro e specifico deve rispondere alle cinque domande “W”.

Nel mondo della PNL le 5 W sono leggermente diverse perché al posto della domanda “Why” c’è la domanda “When”, che in questo caso è soddisfatta dall’ultimo criterio, la T di Time Bound):

  • What – Cosa voglio realizzare?
  • Why – Perché questo obiettivo è importante?
  • Who – Chi è coinvolto?
  • Where – Dove si trova?
  • Which – Quali risorse o limiti sono coinvolti?

2. Misurabile

L’obiettivo deve essere misurabile, così da poter monitorare i tuoi progressi, sostenere la motivazione ed avere un metro di misura o un’evidenza del raggiungimento dell’obiettivo.

Affinché l’obiettivo sia misurabile dove rispondere alle seguenti domande:

  • Quanto?
  • Quanti?
  • Come saprò quando sarà realizzato?

3. Realizzabile

Il tuo obiettivo deve essere realistico e raggiungibile. Magari ambizioso, ma commisurato alle tue risorse e capacità.

In altre parole, dovrebbe espandere le tue abilità ma rimanere comunque possibile.

Affinché l’obiettivo sia raggiungibile deve rispondere a domande come:

  • Come posso raggiungere questo obiettivo?
  • Quanto è realistico l’obiettivo, basato su altri vincoli, come fattori finanziari?

4. Rilevante

Questo passaggio consiste nell’assicurarti che il tuo obiettivo sia importante per te.

Prima di scegliere di dedicare tempo, risorse, denaro alla realizzazione di un obiettivo, è importante chiedersi se ne vale davvero la pena, analizzando il rapporto costi/benefici e assicurandoti che si allinei con altri obiettivi correlati.

5. Time-bound

Ogni obiettivo ha bisogno di una data, in modo da avere una scadenza su cui concentrarsi e qualcosa su cui lavorare.

Questo criterio ti aiuta a impedire che le attività quotidiane abbiano la priorità sugli obiettivi a lungo termine.

Solitamente un obiettivo “legato” al tempo risponde a queste domande:

  • Quando?
  • Cosa posso fare tra sei mesi?
  • Cosa posso fare tra sei settimane da oggi?
  • Cosa posso fare oggi?

Modelli alternativi

Paola Velati