Esistono due diversi tipi di linguaggio e, per comunicare efficacemente, è indispensabile distinguerli e imparare a usare il linguaggio giusto al momento giusto.

I due diversi tipi di linguaggio sono:

  1. il linguaggio sensory based;
  2. il linguaggio astratto.

La Programmazione Neuro-Linguistica ci insegna come usarli e quando usarli.

Il linguaggio sensory based

Linguaggio “Sensory Based” significa “Linguaggio basato sui sensi”.

Un linguaggio, quindi, fatto di parole che descrivono, che si riferiscono a “cose” tangibili, che possono essere rappresentate attraverso i cinque sensi; un cane, un bambino, una sedia, il mare, un grattacielo o una stella.

Quando usi questo tipo di linguaggio, chi ti ascolta, solo in base alle parole che usi, riesce a crearsi una rappresentazione abbastanza chiara di quello che dici.

Per esempio:

“Immagina una spiaggia tropicale, che si estende davanti ai tuoi occhi fin quasi a perdersi all’orizzonte, con una sabbia bianca con delle sfumature che quasi quasi la fanno sembrare rosa, sottile come borotalco. A destra la foresta tropicale è colorata di ogni sfumatura di verde, dal più denso fin quasi alla trasparenza, e sembra riflettere la luce, forse perché ancora bagnata dalla rugiada del mattino. Il cielo è blu, quasi come fosse dipinto con un immenso pennello e Il sole splende sull’acqua, alla tua sinistra, acqua trasparente come fosse cristallo liquido, che lascia intravvedere il fondo bianco e lievemente increspato dalle correnti”.

Probabilmente sei riuscito a crearti una rappresentazione abbastanza chiara di quanto hai appena letto.

Quando si utilizza questo tipo di linguaggio, chi parla attribuisce il “grosso” del significato, mentre chi ascolta ne attribuisce comunque una porzione, ma minore.

Se dicessi “cane” davanti a dieci persone, so che tutte e dieci si rappresenterebbero un cane, ma so anche che tutte e dieci “vedrebbero” un cane diverso.

Potremmo rappresentarlo così:

Linguaggio Sensory Based
Chi parla attribuisce l’80% del significato Chi ascolta attribuisce il 20% del significato

 

Le percentuali riportate nella tabella non sono esatte e nemmeno “scientifiche” ma solo esemplificative, vogliono solo dire “tanto” e “poco”.

Linguaggio astratto

Il linguaggio astratto è l’esatto opposto del linguaggio sensory based, nel senso che trattasi di parole che descrivono concetti astratti e non rappresentabili attraverso i cinque sensi.

Quando usi questo tipo di linguaggio, chi ti ascolta, solo in base alle parole che usi, non riesce a creare all’interno della propria mente una rappresentazione abbastanza chiara di quello che dici.

Per esempio:

“Sto vivendo una fase particolare della mia vita. È un momento impegnativo, perché è un momento di grandi sfide, ma so anche che l’affrontare queste sfide comporta fare dei cambiamenti e se da una parte i cambiamenti mi fanno un po’ paura, è anche vero che allo stesso tempo sono curioso ed elettrizzato all’idea degli scenari e delle opportunità future”.

Solo in base alle parole qui sopra riportate, non puoi esserti creato una rappresentazione abbastanza chiara del reale significato delle parole. Quali sfide? Quali cambiamenti? Quali scenari? Quali opportunità? In che tipo di contesto? Di cosa stiamo parlando?

Quando si utilizza questo tipo di linguaggio succede l’esatto opposto di quello che succede con il linguaggio sensory based; chi parla attribuisce una piccola percentuale di significato, mentre chi ascolta attribuisce il grosso del significato e questa cosa ha delle conseguenze importanti.

Potremmo rappresentarlo così:

Linguaggio Astratto
Chi parla attribuisce il 20% del significato Chi ascolta attribuisce l’80% del significato

Ti ricordo che le percentuali riportate nella tabella non sono esatte e nemmeno “scientifiche” ma solo esemplificative, vogliono solo dire “tanto” e “poco”.

Funzione e utilizzo del linguaggio sensory based

Il linguaggio sensory based, per sua natura, è un linguaggio specifico e quindi più chiaro e preciso del linguaggio astratto.

Come tale può essere efficacemente usato per:

Tieni anche presente che questo linguaggio è per definizione “sensory based”, basato sui sensi. Di conseguenza è anche un ottimo linguaggio “descrittivo”.

Per esempio, se tu dovessi descrivere un paesaggio, potresti usare parole che si riferiscono a tutti i 5 sensi; potresti descrivere quello che vedi, quello che ascolti e quello che provi a livello di sensazioni, profumi e sapori.

Più utilizzi e coinvolgi tutti i sensi e più la tua descrizione sarà “tridimensionale” e coinvolgente (Sistemi Rappresentazionali).

Funzione e utilizzo del linguaggio astratto

Abbiamo visto come, quando utilizzi il linguaggio astratto, il grosso del significato venga attribuito da chi ti ascolta.

Questo significa che in questo caso utilizzi il linguaggio come una scatola vuota, vuota di significato, significato che viene attribuito, appunto, da chi ti sta ascoltando.

E se il significato di quello che dici viene attribuito da chi ti ascolta, puoi ben immaginare come egli possa essere facilmente d’accordo con te.

Per esempio, immagina che un politico dica: “È arrivato il momento di mettere in atto dei cambiamenti significativi”.

È verosimile pensare che se persone diverse con posizioni politiche diverse lo stessero ascoltando, dentro di loro si dicano “Si, è vero”, ma che allo stesso tempo tutti pensino a cambiamenti diversi.

Quindi, la prima conseguenza di questo tipo di linguaggio è che produce consenso.

Inoltre, consente di andare facilmente in ricalco anche di esperienze non direttamente verificabili (Rapport: calibrazione, ricalco e guida).

Per esempio, potrei dire a un pubblico anche numeroso che tutti loro “stanno provando una sensazione”, con la certezza di essere in ricalco con la loro esperienza: in quanto esseri viventi stanno sicuramente provando una sensazione!

Ma non è finita qui!

Proprio perché le parole astratte sono delle scatole vuote, attivano l’attribuzione di significato da parte di chi ascolta e quindi attivano la ricerca transderivazionale, cosa che a sua volta comporta uno spostamento dell’attenzione dal mondo esterno al mondo interiore. L’uso di questo tipo di linguaggio pone quindi le basi per l’induzione di trance. Ne parleremo più approfonditamente in un prossimo articolo.

Inoltre, tieni presente che c’è solo una sottilissima linea di confine tra una domanda e un’induzione di stato; “Come stai?” è una domanda, “Stai male?” è un’induzione di stato.

Quando usi parole astratte che descrivono stati emotivi, le persone che ascoltano, per poter attribuire un significato a quello che dici, devono crearsi una rappresentazione dello stato emotivo che la parola descrive. Tieni presente che sono processi che normalmente avvengono al di sotto della consapevolezza conscia, ma avvengono.

Quando tu pensi al divertimento, ha senso dire che ti senti divertito? Appunto!

Inoltre ricorda che quello che il cervello umano cerca, prima o poi lo trova. Ti chiedono ripetutamente se sei nervoso e, prima o poi, troverai tracce e motivi di nervosismo.

Riassumendo

Quindi, riassumendo i principali “effetti” del linguaggio astratto:

  • Attiva l’attribuzione di significati propri da parte di chi ascolta.
  • Attiva la ricerca transderivazionale.
  • Crea uno spostamento dell’attenzione dall’esterno all’interno.

Di conseguenza, le conseguenze o utilizzi principali sono:

  • Genera consenso.
  • Facilita il ricalco.
  • Facilita o crea le condizioni ideali per l’induzione di stati di trance.
  • Induce stati emotivi.

Paola Velati