Alice: “Volevo soltanto chiederle che strada devo prendere”

Stregatto: “Bè, tutto dipende da dove vuoi andare”

Alice nel Paese delle meraviglie – Lewis Carroll

Affinché l’obiettivo possa facilmente trasformarsi in un risultato, deve rispondere ad alcune caratteristiche; deve essere:

  1. Espresso in positivo
  2. Valutabile sensorialmente
  3. Sotto il controllo di chi lo definisce
  4. Che preservi i vantaggi dello stato attuale
  5. Ecologico

1. Espresso in positivo

Molto spesso capita che le persone non abbiano così chiaro quello che vogliono.

Nelle sedute ci coaching, la maggior parte delle volte, le persone arrivano e, posti di fronte a quella che, apparentemente, è la domanda più semplice di tutte: “Che cosa vuoi?”, cominciano a parlare con veemenza di quello che non vogliono.

Ora, queste sono informazioni comunque molto interessanti per un Coach e vanno sicuramente tenute in considerazione, ma dovrai comunque portare la persona a rispondere “in primis” alla domanda “Che cosa vuoi?

Questo per un doppio ordine di motivi.

In primo luogo perché se non hai chiaro ciò che vuoi, sarà molto difficile ottenerlo. Si dice che “tutto ciò che l’uomo può immaginare, può realizzare”. Ora, sappiamo che questo non è sempre del tutto vero, ma sappiamo anche che se non riesci a immaginarlo difficilmente potrai realizzarlo.

Quindi, espresso in positivo significa, ovviamente, che quando la persona lo esprime, la dichiarazione dell’obiettivo non deve contenere negazioni linguistiche, come ad esempio “Non voglio…”.

Ma questo non basta. Mi spiego con un esempio.

…davvero in positivo

L’affermazione: “Voglio smettere di fumare”, pur non contenendo la negazione, non esprime l’obiettivo in positivo.

Pensaci un attimo. Il cervello umano non processa la negazione, nel senso che non se la può rappresentare attraverso i sensi.

Di conseguenza, quando dichiari a te stesso l’obiettivo in questo modo, dovrai rappresentarti l’atto di fumare per poi cancellarlo, ma intanto te lo sei rappresentato!

A questo punto, per evitare di fumare, cosa che evidentemente ti piace fare, se non non lo faresti, dovrai usare la forza di volontà, e allora “il gioco si fa duro”!

Davanti a un obiettivo formulato in questo modo, potrai chiedere “Perché?”. In questo caso, la domanda “Perché”, è una buona domanda, perché ti porta all’obiettivo superiore, o addirittura allo scopo, che è poi la fonte della vera motivazione.

Per esempio, la persona potrebbe rispondere: “Perché voglio vivere più a lungo possibile”.

Un altro esempio potrebbe essere: “Voglio smettere di arrabbiarmi”.

In questo caso la domanda potrebbe essere: “Ok, che cosa vuoi invece?”.
Voglio sentirmi calmo” o “Voglio sentirmi tranquillo”, o “Voglio sentirmi sereno

Ecco perché diventa importante rispondere alle domande:

  • Che cosa vuoi specificatamente?
  • Quando lo vuoi?
  • Dove lo vuoi?
  • Con chi lo vuoi?

Il secondo motivo per il quale è importante cominciare da ciò che la persona vuole e non da ciò che non vuole, è che in questo modo costruisci più facilmente la sua motivazione.

Se la persona cominciasse a raccontare dettagliatamente ciò che non vuole più vivere e che probabilmente è attuale e presente nella sua vita, finirebbe per non sentirsi “al suo massimo”, come capita a chiunque quando concentriamo la nostra attenzione su ciò che non ci fa stare bene.

2. Valutabile Sensorialmente

Significa che devi poterti rappresentare il tuo obiettivo, anzi il tuo risultato, come se fosse già realizzato. Devi potertelo rappresentare attraverso i sensi: devi poterlo vedere, ascoltare, percepire, e se è il caso gustare e odorare. Devi sapere, non solo intellettualmente, ma attraverso l’esperienza, anche se solo immaginata, che aspetto avrà, come sarà.

Anche in questo caso per un doppio ordine di motivi.

Il primo che è noi esseri umani facciamo molta fatica a rinunciare a un beneficio a breve in favore di un vantaggio, anche molto più importante e significativo per noi, ma che sia lontano nel tempo e magari poco chiaro. Tendiamo a rimandare, tendiamo a procrastinare, a volte all’infinito o fino a che non sia troppo tardi.

Ecco che allora, poterti rappresentare il tuo obiettivo come se fosse già un risultato vuol dire avvicinare l’obiettivo nel tempo, renderlo reale, tangibile, tridimensionale. È un pò come creare un magnete che ti attragga verso il futuro. Costruisce potentemente la motivazione e, di nuovo, ti sostiene anche quando “i giochi si fanno duri”.

Il secondo motivo è che il rappresentatelo ti aiuta a rispondere alla domanda “Come saprò di averlo raggiunto?“.

Rispondere a questa domanda è faccenda molto semplice per alcuni tipi di obiettivi.

Per esempio se l’obiettivo fosse “Guadagnare “x” euro al mese” è piuttosto ovvio.

Ma non sempre l’obiettivo è quantificabile numericamente.

Se fosse “Aumentare il mio livello energetico” non è altrettanto facilmente quantificabile.

Ecco che allora rispondere alla domanda “Come saprai di averlo raggiunto?” è meno ovvio.

Per poter rispondere, dovrai poterti rappresentare con chiarezza che aspetto avrai, come parlerai, come ti sentirai, così da avere un’evidenza del raggiungimento dell’obiettivo.

3. Sotto il controllo di chi lo definisce

Voglio ottenere la pace nel mondo” non è in nessun modo un obiettivo, perché non è in nessun modo sotto il tuo controllo.

Voglio che mio figlio viva una vita felice” non è un obiettivo, perché non è sotto il tuo controllo.

Voglio fare il possibile per creare le premesse di una vita felice per mio figlio” è un’affermazione che implica delle attività che potrebbero essere sotto il tuo controllo o almeno, nella tua sfera di influenza.

Dopo aver chiarito alcuni punti, come ad esempio cosa intendi per “Vita felice”, se tuo figlio la vede allo stesso modo, e cosa specificatamente puoi fare tu per realizzare le condizioni necessarie, ecco che ci avviciniamo alla definizione di un obiettivo.

Quindi, affinché un obiettivo sia un obiettivo, dovrai verificare che sia sotto il tuo controllo o almeno nella tua sfera di influenza, e che lo siano anche le risorse per poterlo realizzare.

4. Che preservi i vantaggi delle stato attuale

Analizziamo le diverse domande che ti dovrai porre per accertarti che la realizzazione del tuo obiettivo preservi i vantaggi dello stato attuale.

Quale vantaggio hai o mantieni, non raggiungendo l’obiettivo?

Quando mettiamo in essere un comportamento, c’è sempre un motivo.

Quindi, se fumi e vuoi smettere, è evidente che comunque il fatto di fumare ti dia un qualche beneficio, o che almeno tu lo percepisca come tale

Se mangi molto e vuoi stare a dieta, è evidente che il fatto di mangiare molto ti dia un beneficio, o che almeno tu lo percepisca come tale.

Per un motivo molto semplice; se no non lo faresti!

Attento vantaggi secondari

Conoscere questo “vantaggio secondario” può aiutarti a sostituirlo con uno più “ecologico” e utile per te.

Potresti fumare perché la sigaretta è un momento di rilassamento e ti consente di “stare solo con te stesso” mentre stai comunque facendo qualcosa, quando stacchi un attimo dal lavoro. Allora dovrai chiederti in quali altri modi meno dannosi, potresti raggiungere lo stesso risultato.

Se porti via di mano una macchinina a un bambino, senza dargli qualcosa in cambio, di solito non la prende molto bene e noi adulti ci comportiamo allo stesso modo.

Quando, dove e in relazione a chi non raggiungerlo funziona per te?

A volte capita che il non raggiungere l’obiettivo possa essere funzionale rispetto a qualche situazione o a qualche persona.

Per esempio, l’aprire un nuovo ramo di attività che ti costringa a lavorare H24 per mesi, oppure ottenere quel ruolo professionale dall’altra parte del mondo, potrebbe riflettersi negativamente sulla tua famiglia.

  • Cosa accadrà se lo raggiungerai?
  • Cosa non accadrà se lo raggiungerai?
  • Cosa accadrà se lo non raggiungerai?
  • Cosa non accadrà se non lo raggiungerai?

Prospettive diverse

Queste domande sembrano quasi uguali, ma non lo sono, e ti “costringono” a osservare il tuo obiettivo da punti di vista leggermente diversi.

Cosa accadrà se lo raggiungerai? focalizza la tua attenzione sugli aspetti positivi del raggiungimento dell’obiettivo.

Cosa non accadrà se lo raggiungerai?focalizza la tua attenzione sugli aspetti negativi che il raggiungimento dell’obiettivo ti consente di evitare.

Cosa accadrà se non lo raggiungerai?focalizza la tua attenzione sugli aspetti negativi del mancato raggiungimento dell’obiettivo.

Cosa non accadrà se non lo raggiungerai? focalizza la tua attenzione sugli aspetti positivi ai quali dovrai rinunciare qualora non raggiungessi l’obiettivo.

Come fai a sapere che vale la pena raggiungerlo?focalizza la tua attenzione sull’obiettivo superiore. Ti porta a fare un “Chunking up” verso lo scopo e a verificare la motivazione superiore.

5. Ecologico

Significa che devi accertarti che la realizzazione dell’obiettivo e le sue conseguenze siano positive non solo per te ma anche per tutte le persone in qualsiasi modo coinvolte dalla realizzazione dell’obiettivo stesso.

Le domande “Che effetto avrà sulla tua vita? Famiglia? Affari o lavoro? Amici?”, “Cosa cambierà avendo ottenuto il risultato?” ti “costringono” a fare una riflessione a tutto campo.

Definisci il tuo obiettivo

Allenati a definire il tuo obiettivo in modo ben formato.

Per esercitarti a usare il modello dell’obiettivo ben formato, scegli un obiettivo semplice.

Per poter essere certo che risponda alle caratteristiche necessarie, dovrai rispondere alle seguenti domande:

Espresso in positivo

  • Cosa vuoi specificatamente?
  • Quando, dove, con chi lo vuoi?

Valutabile sensorialmente

  • Come saprai di averlo raggiunto?
  • Cosa vedrai, ascolterai, proverai?
  • Che aspetto avrai, come parlerai, cosa farai?

Sotto il controllo di chi lo definisce

  • Quali risorse hai per realizzarlo?

Verifica che anche le risorse siano effettivamente sotto il suo controllo

Che preservi i vantaggi dello stato attuale

  • Cosa accadrà se lo raggiungerai?
  • Cosa non accadrà se lo raggiungerai?
  • Cosa accadrà se non lo raggiungerai?
  • Cosa non accadrà se non lo raggiungerai?
  • Quale vantaggio hai o mantieni, non raggiungendo l’obiettivo? (Vantaggio secondario)
  • Come fai a sapere che vale la pena raggiungerlo?
  • Quando, dove e in relazione a chi non raggiungerlo funziona per te?

Ecologico

  • Che effetto avrà sulla tua vita? Famiglia? Affari o lavoro? Amici?
  • Cosa cambierà avendo ottenuto il risultato?

Nel porre le domande ricorda di notare la congruenza tra la risposta verbale e quella non verbale.

Per esempio, una persona potrebbe affermare di volere qualcosa mentre la sua fisiologia ti suggerisce che non sia assolutamente motivato dal quell’obiettivo.

Paola Velati