Ormai mi è successo parecchie volte di imbattermi nel fenomeno della assistente/titolare.

Ti faccio un esempio per chiarire meglio cosa intendo.

Un esempio reale

Sono le 22,15, nevica, fa un freddo che anche gli eschimesi si lamenterebbero, io sto accompagnando una persona a consegnare del materiale presso uno studio dentistico perso nelle campagne del comasco.

Arriviamo e ad aprirci c’è una gentilissima assistente con gli occhi rotti dalla stanchezza che ritira il pacco, ringrazia e rientra in studio…

Una distinzione fondamentale

Ci sono delle persone, dei dipendenti, che vivono il proprio lavoro come una missione.

Ci sono assistenti che lavorano come se lo studio fosse loro, come se dal loro lavoro dipendesse la sopravvivenza stessa della struttura.

Questo comportamento, che tutti gli imprenditori vorrebbero vedere nei propri collaboratori, può avere due radici ben diverse:

  • Uno si chiama “Sindrome di Stoccolma“, ma non è questo il caso che ci interessa, almeno non in questo frangente.
  • L’altro si chiama “allineamento ai valori”, questo risulta più virtuoso e interessante.

Cosa significa “Allineamento ai valori”

Ci sono luoghi di lavoro, e stiamo andando oltre i confini dell’odontoiatria, in cui i lavoratori sono talmente partecipi della mission e della vision aziendali, sono così allineati ai valori incarnati nell’impresa per cui lavorano, da comportarsi con l’approccio dell’imprenditore.

Arrivano prima del dovuto, restano ben oltre il loro orario, investono energie, sentimenti e tempo per un progetto di cui si sentono parte, nella cui evoluzione si trovano partecipi.

Questo è uno degli effetti di una buona leadership, che sia consapevole o meno.

Uno dei segreti, non così segreti, della formazione recita:

«Non si può motivare nessuno!!!»

Il naturale corollario a questa legge è:

«Quello che si può fare è aiutare le persone a trovare la motivazione dentro di sé.»

I titolari di queste realtà hanno probabilmente trovato il modo di sviluppare la “motivazione intrinseca” dei propri dipendenti.

Esistono diversi modi per ottenere questo risultato, non è questo il posto dove indagarli.

Quello che posso dirti è che ogni persona ha dei bisogni:

  • deve sentirsi ascoltata;
  • deve sentirsi compresa;
  • deve sentirsi al sicuro;
  • deve sentire che fa dei progressi, che si muove oltre;
  • deve sentire di essere connesso, empaticamente, con gli altri.

Soddisfare questi bisogni significa già essere sulla buona strada, a questo punto devi pensare a cosa le persone desiderano:

  • vogliono sentirsi bene ;
  • vogliono divertirsi;
  • vogliono essere intrattenute;
  • vogliono essere affascinate;
  • vogliono sentirsi;
  • vogliono avere successo.

Questi sono gli attivatori che porteranno i propri dipendenti a vedervi come un leader, un motivatore, una guida.

Avvertenza finale

Detto questo c’è un’avvertenza che devo farti, tutti gli investimenti hanno un costo.

Il rovescio della medaglia di avere un collaboratore o un dipendente così legato alla nostra azienda si trova nel fatto che qualora dovesse sentirsi tradito dal progetto o dal titolare sarà molto, molto difficile recuperare la situazione.

Gualtiero Tronconi