Quali potrebbero essere le risposte giuste nei colloqui di lavoro alle domande che vengono quasi sempre poste?

In un articolo precedente, abbiamo parlato errori più frequentemente commessi dai candidati e sulle migliori pratiche di preparazione al colloquio.

In questo articolo ci occuperemo invece di come rispondere a una specifica domanda: «Quali sono i tuoi punti di forza e quali sono i tuoi punti di debolezza?»

Normalmente a questa domanda vengono date delle risposte scontate che rischiano solo d’indisporre l’intervistatore.

Alla domanda sui punti di forza di solito si risponde così: «La capacità di lavorare in team, il problem solving, la creatività»

Alla domanda sui punti di debolezza, di solito si risponde dicendo sempre la stessa cosa: «Il perfezionismo!»

Il fatto è che queste risposte sono così scontate che, nonostante a volte sia vero, non ci crede più nessuno!

Quindi, come puoi rispondere a queste domande in modo da distinguerti ed essere allo stesso tempo percepito come onesto e credibile?

I punti di forza

Parti dalla job description

È l’azienda stessa a darti l’abbrivio per la risposta! Vai a vedere le qualifiche o le competenze richieste nella “job description” e scegline una.

Qualche esempio di punti di forza

  • Parlare e presentare in pubblico
  • Gestione della squadra
  • Produzione e montaggio video
  • Gestione dei progetti
  • Correzione di bozze
  • Gestione del database
  • Attenzione ai dettagli
  • Assumersi la responsabilità
  • Brainstorming
  • Graphic design

Riformula il linguaggio

Riformula la formulazione linguistica della qualifica o della competenza scelta. Per esempio:

    • Le abilità comunicative possono diventare “Capacità di gestire i conflitti” o “Capacità di parlare in pubblico” o “Capacità di fare presentazioni”.
    • Le competenze di gestione delle persone possono trasformarsi in “Capacità di allineare le persone alla vision aziendale” o “Capacità di gestione del team”.
    • Le competenze digitali possono tradursi in “Competenze di untilizzazione di un determinato software” o magari in “Competenze di produzione e montaggio video”.

Dividi il punto di forza in 4 parti

Esprimi il tuo punto di forza scomponendolo in quattro elementi che esprimerai in un breve “discorso”:

  • Il punto di foraza stesso.
  • Un esempio dell’uso di quel punto di forza nella tua esperienza professionale.
  • L’impatto che quel punto di forza nel contesto aziendale.
  • Il fatto che apprezzi le attività che ti consentono di usare il tuo punto di forza.

Ecco alcuni esempi:

«Amo il project management, perché mi piace risolvere i problemi in modo organizzato e collaborativo. Ad esempio, di recente ho gestito la pianificazione, il test e il lancio di una nuova linea di prodotti, che è arrivata in tempo e sotto budget. Adoro aiutare i team a gestire tutte le parti e le scadenze di un grande progetto in modo che possano concentrarsi sui risultati finali».

«Penso che la mia più grande forza sia la gestione della squadra. Mi piace molto lavorare in squadra e sfruttare le capacità e le prospettive uniche di ognuno su un progetto, divertendomi allo stesso tempo e mantenendo un equilibrio gestibile tra lavoro e vita privata. Uno dei momenti di cui sono più orgoglioso è stato vincere un premio per l’apprezzamento del team all’inizio di quest’anno e mi piace davvero fare tutto ciò che è in mio potere per aiutare tutti a fare del loro meglio».

I punti di debolezza

Lo scopo che devi perseguire nel parlare dei tuoi punti di debolezza è quello di essere onesto e autentico, evitando però di autosabotarti. Ecco come fare.

Qualche esempio di punti di debolezza

  • Non avere familiarità con determinati software
  • Necessità di maggiore esperienza nell’analisi dei dati, previsioni finanziarie, ecc.
  • Paura di parlare in pubblico
  • Sentirsi a disagio nel fornire feedback
  • Serve più tempo per imparare nuovi sistemi
  • Chiedere aiuto
  • Gestione del tempo
  • Definizione degli obiettivi
  • Delegare

Evita i cliché

Come abbiamo già avuto modo di sottolineare, per prima coasa evita di parlare di quelle debolezze che sono solo altro punti di forza sotto mentite spoglie.

Cose come nell’esempio di cui sopra: «Sono un perfezionista»

Sfida Vs. Debolezza

Sostituisci la parola “debolezza” con “sfida” nella tua risposta.

In questo modo i tuoi punti di debolezza appariranno più risolvibili.

Scegli abilità facilmente correggibili

Esistono delle abilità che possono essere acquisite facilmente, altre che sono invece collegate a caratteristiche della personalità che sono più impegnative da risolvere.

Perciò scegli cose come la capacità di utilizzare un particolare software, l’analisi dei dati, le capacità di presentazione o l’esperienza nel software sono in genere apprendibili e gli intervistatori lo capiscono.

Evita invece sfide comportamentali come l’essere impazienti, disorganizzati o insicuri.

Evita le competenze fondamentali della job description

Così come i tuoi punti di forza devono corrispondere alle abilità evidenziate nella job description, le tue sfide non devono comprendere quelle abilità.

Trasforma la sfida in un obiettivo

Una volta scelto il punto di debolezza di cui parlare, o meglio la sfida di cui parlare, trasformala in un obiettivo, o meglio, in un risultato che vuoi e che ti impegni a raggiungere.

Per esempio, se la tua sfida fosse che non hai familiarità con strumenti di presentazione come Power Point o Keynote, come nell’esempio qui sotto, il tuo obiettivo potrebbe essere quello di imparare ad usarli.

Dividi la sfida in tre parti

Ora hai scelto il punto di debolezza di cui parlare, lo hai trasformato in un obiettivo da raggiungere e, come hai fatto per i punti di forza, non ti resta che dividilo, questa volta in tre parti.

Incorpora le tre “parti” nel tuo “discorso”, ma questa volta sottolinea al minimo le conseguenze negative del tuo punto di debolezza ed enfatizza invece gli aspetti relativi al superamento della sfida.

  1. Il punto di debolezza o la sfida.
  2. Le conseguenze meno importanti del punto di debolezza.
  3. La tua determinazione ad affrontare il tuo punto di debolezza.

Vediamo insieme qualche esempio:

«Una delle mie sfide è la mia mancanza di esperienza professionale con strumenti di presentazione come PowerPoint e Canva. In passato ho chiesto a specialisti di progettare questi materiali per me, ma non sempre ne conoscono il contenuto bene come me. Quindi, uno dei miei obiettivi quest’anno è imparare queste applicazioni per creare le mie presentazioni e migliorare continuamente tale abilità».

«Una delle mie sfide è correggere efficacemente le bozze del mio lavoro, specialmente in un ambiente frenetico. Ci metto un po’ di più, ma spesso non c’è abbastanza tempo e non voglio lasciar passare gli errori. Una delle mie soluzioni è stata fare affidamento su altri scrittori ed editori dello staff per rivedere il mio lavoro, ma sto anche cercando di prendere lezioni di scrittura per aiutarmi a migliorare le mie capacità di editing per essere più produttivo ed efficiente».

«Una delle mie sfide è l’apprendimento di nuove tecnologie, come piattaforme di archiviazione cloud, strumenti di database e sistemi di gestione dei contenuti. Mi ci vuole solo più tempo per imparare complicati strumenti tecnologici. Ma una volta che lo faccio, mi piace usarli e mi piace anche aiutare i nuovi colleghi ad impararli. Lo apprezzo molto quando un’azienda offre corsi e risorse per aiutare le persone a prendere confidenza con gli strumenti».

Insomma, la cosa importante da tenere presente è che quello che le aziende cercano non è la somma delle tue capacittà, o non è solo quella, ma è in primo luogo una persona della quale si possano fidare.