Due sono gli errori più gravi nella comunicazione:

  1. la mancanza di ascolto;
  2. l’intenzione con la quale comunichiamo.

La mancanza di ascolto

Presta attenzione a ciò che tu stesso fai mentre comunichi con gli altri.

La maggior parte delle persone rimangono in ascolto solo per qualche istante. Giusto il tempo di capire il succo di ciò che sta dicendo l’altra persona, dopodiché “entrano” nella propria testa per fare una delle seguenti operazioni:

  • formulare una risposta;
  • pensare ai fatti propri.

A proposito dell’ascolto, Scott Walker, in un interessante articolo intitolato “Negotiate like a Pro”, sostiene che vi siano 5 livelli di ascolto.

Il primo livello di ascolto

Il primo livello di ascolto, che Walker chiama “ascolto intermittente” è il genere di ascolto descritto nel paragrafo precedente: quanto basta per capire di cosa si tratta e per formulare una risposta.

Il secondo livello di ascolto

Il secondo livello di ascolto implica che ascolti solo allo scopo di poter confutare quanto l’altro afferma. Non appena trovi un argomento da poter attaccare, ecco che allora parti all’attacco. Walker osserva, giustamente, che questo tipo di ascolto mina la relazione in quanto evidenzia il fatto che stai solo cercando di avere ragione e/o ottenere ciò che desideri.

Il terzo livello di ascolto

Questo livello di ascolto è migliore dei due precedenti in quanto implica che stai cercando di capire la logica insita nel ragionamento dell’altro, cosa che ancora non significa che stai cercando di capire l’altra persona.

Il quarto livello di ascolto

È il livello di ascolto nel quale cominci a sintonizzarti non solo sulla logica, ma anche sulle emozioni dell’altro e rispondi in modi che dimostrano che ne sei consapevole. Per esempio dicendo cose come: «Ho la sensazione/sembra che tu sia frustrato/emozionato/appassionato…»

Il quinto livello di ascolto

Il quinto e ultimo livello di ascolto è il famoso “ascolto attivo”.

Walker ricorda che il termine “ascolto attivo” fu coniato dallo psicologo Carl Rogers e dal suo collega Richard Farson nel loro libro Active Listening del 1957.

L’ascolto attivo è un processo teso a comprendere il nostro interlocutore a 360 gradi, a comprendere la sua “mappa del mondo” attraverso domande di precisione (a proposito delle domande di precisione, la Programmazione Neuro-Linguistica mette a nostra disposizione un set di efficacissime domande chiamato Meta Modello, che puoi apprendere al corso NLP Practitioner)

L’intenzione comunicativa

Spesso comunichiamo con l’intenzione sbagliata. Il nostro primo obiettivo dovrebbe essere quello di comprendere il punto di vista o le esigenze dell’altra persona, perché solo così saremo in grado di rispondere adeguatamente.

Invece di voler comprendere, purtroppo, molto, molto spesso le persone comunicano con l’intenzione di convincere il proprio interlocutore.

Immagina la seguente situazione: la persona “X” comunica con la persona “Y”.

Ecco cosa troppo spesso avviene!

X cerca di convincere Y della bontà della propria opinione, e a sua volta Y cerca di convincere X della bontà della propria.

Di conseguenza:

  • X non ascolta Y, ma fa una comunicazione “push”, spiegando e argomentando il proprio punto di vista;
  • Y non ascolta X e anche lui fa una comunicazione “push”, spingendo la propria visione delle cose.

Quanto sopra non significa che X e Y comunicano male, significa che X e Y NON comunicano, ma si limitano invece a “parlarsi addosso”!

Paola Velati