In questo articolo parleremo di comandi negativi, e cioè di come dire di non fare quello che tu vuoi che l’altra persona faccia!

Nella tua esperienza, quando dici a tuo figlio cose come “studia” o “metti in ordine”, funziona?

Nella mia esperienza di madre di tre figli, non funziona un gran che!

Di solito ottengo una scrollata di spalle o un laconico “dopo”.

In effetti, i  comandi diretti funzionano solo a due condizioni:

  • che la persona pensi che sia possibile fare quello che le chiedi di fare;
  • che la persona abbia voglia di farlo o lo ritenga utile e opportuno per sé.

Come poter “chiedere” a qualcuno di fare qualcosa

L’alternativa ai comandi indiretti è quella di dare delle “suggestioni” indirette.

Le suggestioni indirette consistono nel “suggerire” un’idea, un concetto o un’azione da compiere collegandola magari a una presupposizione linguistica che ne “presupponga” appunto i vantaggi o l’utilità.

Non impongo nulla, bensì insinuo un’idea nella tua mente.

Per esempio: “Non studiare troppo… non è obbligatorio evitare sempre di avere problemi a scuola”

Cosa sono i comandi negativi

Un comando negativo è quando dici a qualcuno di non fare quello che tu vuoi che faccia!

Sembra un gioco di parole, ma è molto più semplice di quanto appare:

“Non sottoscrivere il contratto prima di aver letto la nota informativa, perché voglio che tu abbia ben chiari tutti i vantaggi di questo servizio”.

Come funzionano i comandi negativi

Prima di dare una spiegazione teorica, fai il seguente esperimento.

Nota cosa capita nella tua mente quando leggi le frasi seguenti:

“Non pensare a uno squalo volante”

“Non fumare”

“Non pensare nemmeno di andare a mangiare la pizza”

“Non mangiare il gelato”

“Non ti preoccupare”

Probabilmente non sei stato molto ubbidiente e hai pensato a uno squalo volante, a fumare, a mangiare la pizza o il gelato e al concetto di preoccupazione.

Perché funzionano i comandi negativi

I motivi per i quali tu non abbia potuto “ubbidire” ai comandi di cui sopra, sono i seguenti:

  • quando senti nominare qualcosa, ti devi rappresentare quel qualcosa. Quindi, in modo immediato ti rappresenti lo squalo o l’atto di fumare;
  • la negazione non esiste nell’esperienza primaria della vista, dell’udito e del tatto e dunque non te la puoi in nessun modo rappresentare direttamente.

Hai fatto quindi esattamente ciò che sei programmato a fare; hai dovuto rappresentarti uno squalo voltante per poi, successivamente, forse, cancellarlo.

Ma la cancellazione avviene “troppo tardi”, perché intanto ormai ti sei rgià appresentato ciò a cui ti è stato chiesto di non pensare. Di fatto, hai dovuto pensarci, l’idea è comunque entrata nella tua testa.

Di conseguenza, le persone tendono comunque a rispondere all’istruzione positiva e cioè a fare esperienza di ciò che gli viene detto di non fare.

I vantaggi dei comandi negativi

In questo modo eludi le resistenze che potrebbero generarsi di fronte a un comando diretto ma, allo stesso tempo, hai l’occasione per “suggerire” un’idea e i suoi vantaggi.

Come usare i comandi negativi

Quindi, puoi “usare” i comandi negativi affermando quello che tu vuoi che accada e facendolo precedere dalla parola “non”.

Qualche esempio

“Non divertirti troppo sperimentando i comandi negativi”

“Non serve aprire completamente la mente e prendere in considerazione tutte le ipotesi”

“Non è obbligatorio che tu faccia esercizio fisico… non è detto che ognuno di noi debba esprire il proprio carisma anche attraverso la forma fisica”

“Non è necessario scegliere subito”

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Se ti interessa l’uso del linguaggio e vuoi scoprire come correggere qualcuno senza farlo arrabbiare, vedi anche: https://www.accademiapnl.com/pillole-di-linguaggio-persuasivo/correggi-qualcuno-senza-farlo-arrabbiare/ 

Paola Velati